mercoledì 13 febbraio 2013

Un anno



Per quasi mezzo anno ho lasciato il blog in sospeso, è ora di qualche aggiornamento. Mi trovo alla vigilia della scadenza del mio primo visto e dove sono? Ancora in Australia, l’arida terra che mi ha ospitato per ben 12 mesi e dalla quale non mi sono staccato così facilmente come preventivato. 

Dove eravamo rimasti 5 mesi fa?

Alla partenza per la famosa Griffith, la cittadina agricola nell’entroterra del New South Wales, che si è rivelata essere una sorta di comunità italiana (calabresi e trevigiani i più, poi abruzzesi, siciliani e altri italiani stabilitisi qua nel dopoguerra) più estesa delle mie aspettative e decisamente famosa tra i backpackers, tanto che in certi periodi ne sembra letteralmente infestata. Un buon posto dove fare soldi? Ni, ovvero che le possibilità ci sono, ma tra contractors e working hostel la strada è quasi sempre sbarrata e ognuno pretende la sua fetta di guadagno aggiuntiva, talvolta non senza giochetti sporchi. La scelta dell’ostello stesso (Shearer’s Quarters) si è rivelata un errore madornale, non ho voglia di approfondire ma posso dire di averci vissuto situazioni pesanti con la direzione, tra litigi, soprusi, lavori orrendi e di essercene venuto fuori con un pugno di mosche… il mio consiglio ovviamente è di starne alla larga, da tutti i working hostel se è possibile, ma in particolare da questo.
Tuttavia tra quelle mosche ne ho tratta qualcuna di valore, Griffith è stata teatro di momenti divertenti, nuove buone amicizie, lezioni di vita su come riconoscere ed evitare ambigui tiranni, ma soprattutto dell’ottenimento di una posizione lavorativa per la vendemmia 2013 presso una delle vinerie locali.

La scelta è stata sofferta a dire la verità, l’intenzione era di ottenere visto e soldi e iniziare a viaggiare in asia per tornare a casa ad Aprile, ma visto che le previsioni non si sono avverate nuovamente, ho deciso di prolungare la mia permanenza per guadagnare i famosi soldi utili ora per eventuali nuovi obbiettivi… Una sorta di sacrificio del mio secondo visto per un po’ di “spiccioli” australiani, in verità ottima occasione per guadagnare qualcosa di concreto e godersi finalmente un lavoro serio, seriamente retribuito e distribuito, ottenuto con i miei sforzi e sacrifici. 

E finalmente eccomi nuovamente qua, dopo un paio di settimane di assenza da questa amena cittadina per ricongiungermi prima con gli amici a Melbourne -che ho scoperto di amare in estate- e Sydney poi, ed essermi regalato un natale di campeggio e trekking nel favoloso parco naturale dei Grampians in Victoria. Con mia somma soddisfazione il lavoro da cantiniere è già iniziato, finalmente sono più o meno ben nutrito e molto più libero dai sacrifici del passato, alloggio dalla concorrenza dove mi trovo abbastanza bene -è un eufemismo, mi sono abituato a trovarmi più o meno bene nelle strutture più disparate con ogni tipo di persona- e dove sono riuscito a “correggere” il form del secondo visto che l’idiota dell’ostello precedente aveva sabotato anziché convalidato. Ora le preoccupazioni si rivolgono solo all’accettazione di questo, che mi sta già causando qualche ansia essendo il solito ritardatario che aspetta all’ultimo minuto per fare le cose importanti e che a causa della memoria labile paventa il sospetto di essere già oltre la scadenza e rischiare di vedersi gli agenti dell’immigrazione piombarsi in casa per essere deportati al confine e infrangere così sogni e piani del futuro più prossimo.

Un anno oramai da quando decollavo dall’aeroporto di Venezia, un bagaglio carico di sogni ed illusioni, euforia che gradualmente si è esaurita ed infranta nell’arco di 3 mesi. Momenti difficili ho affrontato, soprattutto a Melbourne, riguardo il mio estratto conto di Giugno che riporta la bellezza di 32 dollari, in tasca ne avevo poco più del doppio… Ora sono rispuntati un paio di zeri in più a chiudere il conto, le prospettive per cui quelle cifre si triplichino sono rassicuranti, sempre che una pioggia torrenziale -fattore non improbabile considerate le inondazioni che hanno devastato le zone circostanti tra Queensland e New South Wales- non cali dall’alto dei nostri 49° a marcire e bloccare la produzione d’uva. 

In un anno mi sono abituato a chiamare casa una sezione di letto a castello con un po’ di spazio attorno da dividere con almeno 4 persone, ora le cose sono migliorate un po’, visto che si dorme in 6 ma ci si divide un miniappartamento da soli. Le cucine che ho affrontato sono dei tipi più disparati e disperati, i classici piatti sporchi lasciati nel lavandino, cibo o utensili che spariscono, persone dalla scarsa idea di igiene alimentare etc. L’indifferenza (tranne che nei casi più fastidiosi) è diventata qualcosa di necessario ed è nata spontanea per salvare da reazioni isteriche, questo non toglie che la stanchezza inizia a farsi sentire un po’, paradossalmente in uno spazio diviso con poche persone ma che bisogna gestirsi autonomamente. Le energie sono comunque abbastanza alte da farmi durare anni in questa situazione…  nel mio piccolo ho imparato anche ad essere positivo, non credo assolutamente di aver sconfitto e sepolto la parte di me che mi fa vivere male, ma perlomeno riesco ad affrontare molte più cose senza il carico di ansia ed aspettative che mi condizionavano prima, inizio timidamente a sollevare la testa e togliere i piedi che vogliono starci sopra.

L’inglese non è quasi più una spina nel fianco, ho un margine di miglioramento ancora enorme, ma non avendo avuto un’intera vita per impararlo posso ritenermi soddisfatto, tuttalpiù che uno dei miei colleghi in una scala da 1 a 10 me lo ha valutato 8.5. Ok, devo dire che riesco a nascondere abbastanza bene che le mia capacità di ascolto siano ancora un po’ scarsine e che il collega è di padre abruzzese, quindi abituato ad accenti simili al mio e a parlare lentamente, questo non toglie che a paragone della maggior parte degli italiani mi colloco ad un livello decisamente alto; i risultati li sento anche in bocca, inizio a muoverla automaticamente per produrre i suoni come gli anglofoni fanno ed a implementare maggiore espressività nel mio modo di parlare.

Risultati a parte è anche un anno che mi tiene lontano dagli affetti a casa. Sebbene abbia fatto qualche amicizia sincera ed intensa pure qua, con rapporti stabiliti e consolidati da anni non risultano a paragone essere la stessa cosa... inoltre sono stanco di condividere ambienti con sconosciuti, di conoscere sempre nuove persone con le quali non ci si trova niente da dirsi e dei soliti party acolici idioti del finesettimana.
Mancano quindi alcune persone e le comodità, ma l’agonia più grande è forse l’essermi perso nello sport che amavo, l’essere tornato ad uno stile di vita più godereccio ed insalubre privo dell’ebrezza del muoversi nel vuoto,  dell’esprimere potere tramite il proprio corpo, dell’automigliorarsi giorno su giorno… 

Escludendo le nostalgie e amarezze, posso ammettere che il bilancio iniziale del 2013 è comunque positivo, un anno iniziato abbastanza squallidamente ma che si è ripreso egregiamente; molte cose mancano ancora, alcune con ovvia sofferenza, ma cerco di concentrarmi sulle vittorie anziché sulle sconfitte -cosa nuova per me- e spero che altre ne vengano naturali… I piani per l’immediato futuro sono di prepararmi al mio ritorno passando per l’Asia, dopodiché a casa si vedrà. Ho un po’ di progetti in mente ma non voglio rivelarli, soprattutto non avendo già deciso su quale concentrarmi e aspettando che le condizioni mi siano un po’ più chiare per muovermi al sicuro, in più a tutto ciò si aggiunge anche la coscienza di stare diventando un operaio specializzato, prospettiva che in fin dei conti non mi dispiace affatto. 
L’Australia si sta infine rivelando un’esperienza più importante di quello che avessi potuto immaginare, in un anno di lontananza da casa ho aperto una strada o addirittura più di una e ora aspetto il futuro per vederne e, speranzosamente, coglierne i frutti.

1 commento:

  1. Le righe finali sono la migliore sintesi di questa straordinaria esperienza che hai avuto il coraggio e la tenacia di vivere. Riuscire finalmente a leggere nella trama degli eventi passati aspetti positivi e prospettivi future è confortante anche per chi, stando lontano, volge costantemente un pensiero alla terra dei canguri, nella speranza che tutto proceda per il meglio. Auguri per i prossimi traguardi! Magari anche sotto il profilo affettivo (posto il commento mentre in Italia si festeggia san Valentino).

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