lunedì 14 febbraio 2011

Religione ecosostenibile

Credo che l'unico modello religioso ecosostenibile sia il buddismo. Innanzitutto ha degli standard di sicurezza molto più elevati, causa meno vittime all'anno, i consumi sono decisamente bassi (una o due ciotole di riso a monaco/settimana), sicuramente emissioni zero (o comunque molto basse) e un notevole rapporto qualità/prezzo. Di contro c'è la carrozzeria non particolarmente varia, scarna e poco competitiva a confronto dei modelli più lussuosi cattolico/ortodossi/ebraici, ma qua prezzi e consumi aumentano, a discapito di un peggior funzionamento e una pericolosità accentuata. Gli unici modelli competitivi sono quello induista (ma chi si fida degli standard igienici, di sicurezza e velocità dei prodotti indiani) e quello musulmano, dove la carrozzeria è un po' più varia ma gli standard di sicurezza sono molto bassi. Diffidate dai modelli scientology, si rivelano trappole mortali per i conducenti, spesso con assicurazioni costose e tanti soldi di manodopera. In definitiva il modello buddista sembra il migliore, l'unica cosa fastidiosa è quell'"ooooommm" costante di fondo, ma vi ci abituerete presto.

martedì 8 febbraio 2011

Facciamo il punto della situazione

Ecco un memorandum per il futuro, un modo per fare ordine nella mia vita e visualizzare le insoddisfazioni e i traguardi che mi voglio prefiggere:


  • Musica: chitarra ferma da tempo, amplificatore comprato non si sa bene per cosa, acustica in mano occasionalmente. Milioni di idee che girano per la testa, ancora una forte incapacità tecnica per poterle esprimere, tantomeno l'impegno. Sono tentato di acquistare strumentazione per fare musica elettronica, ma il rischio che siano acquisti che vanno ad occupare spazio per niente è troppo grande;
  • Disegno: altra spina sul fianco, mano libera andata a male dopo anni di saltuario utilizzo, disegno digitale un po' più attivo ma sostanzialmente fermo negli ultimi mesi;
  • Fotografia: un bel blocco di raw fermi da sviluppare, zero idee per fotomontaggi, canon sempre dietro ma a fare peso perlopiù. Fortunatamente a lavoro ho sempre le mani su fotografie, quindi di tecnica non ho perso troppo, ma quello che ho perso è sufficiente a rendere anonime le mie inquadrature... da mesi voglio organizzare il mio flickr con il meglio del materiale che ho, ma non ho cazzi di mettermi a ridimensionare e marchiare tutte le foto, perlomeno finché non troverò un programma che lo faccia in batch.
  • Parkour: qua l'impegno è il più costante, anche se in inverno ho "tradito" spesso e volentieri gli allenamenti. Tuttavia posso dire di non essermi mai fermato a lungo e i risultati iniziano a vedersi, anche se instabili e spesso sacrificanti nei confronti di altri movimenti. La mia intenzione è di iniziare a strutturare bene le fasi di potenziamento e tecnica, in modo da poter lavorare crescendo regolarmente, anziché trovarmi in deficit o in situazioni di sovrallenamento o peggio ancora d'infiammazioni. Il problema per la tecnica è ovviamente relativo agli spot che utilizzo e la loro accessibilità nei periodi in cui mi alleno, anche con tutta la fantasia spesso molti movimenti non trovano applicazione e questo ne porta l'inevitabile perdita... Fortunatamente sto acquisendo maggior controllo del mio corpo e recuperare non è così complicato, perlomeno non come il lavoro di potenziamento, dove mi sto sforzando per riprendere la resistenza che avevo sviluppato fino ad inizio estate, soprattutto per le braccia/spalle e in particolare per gli addominali, interrotti a lungo da un'infiammazione agli adduttori che si è parzialmente cronicizzata sulla gamba sinistra (o meglio, credo di avere un nervo spostato, sento fastidio se faccio un passo lungo e trascinato mentre cammino, ma in fase di allenamento si infiamma di rado e leggermente). Comunque, seguendo l'esempio d'altri, posto una tabella di obiettivi senza alcuna scadenza di tempo, non essendo sicuro di poter avere una costanza sempre ottimale.
  1. Potenziamento: iniziare a lavorare per fasce muscolari settimanalmente, con tre settimane di carico e una di scarico per riposare (concetto da poco appreso); intensificare e recuperare (specie gli addominali), puntare sulle trazioni troppo poco sviluppate e decidermi a dedicarmi alla corsa di resistenza;
  2. Tecnica: l'ossessione che ho per i dolori post-allenamento e l'incapacità di stabilire con sicurezza se siano muscolari, infiammazioni o peggio articolari, uniti al fisico danneggiato da anni di sedentarietà intervallata a sessioni massacranti di sollevamento pesi edili, mi impongono di pulire sempre di più il mio modo di muovermi. Inevitabile quando si fa qualche nuovo passaggio il sovraccaricare male su arti inferiori, ma intollerabile farlo su precision che alleno da più di un anno, o altri movimenti che proseguo da altrettanto; quindi intensificare la concentrazione, la silenziosità e le "sfide con punizioni" che molti dell'ambiente già conoscono. Da questo punto di vista mi sto impegnando molto negli ultimi mesi, ma basta una sera con poca testa per prendersi delle scottature e rischiare di farsi del male. In definitiva il massimale è leggermente accantonato rispetto alla qualità, tuttavia voglio amplificare wallrun e running precision, dove mi sento molto indietro, riprendere in mano dash e under-the-bar, fare tanto equilibrio e riuscire a tenere la verticale;
  3. Trick e grossate: sparati i primi 4 palmspin con inclinazione a 65°, farne qualche centinaio e iniziarli a portare su 90°, lavorare sulla ribaltata con più cura per poter iniziare a pensare al primo frontflip (anche se la strada è ancora lunga), tentare qualche twist e poi iniziare a ragionare su come fare un b-twist. La grossata che vedo vicina è il climb-up ad una mano, ma non so se sia solo un'illusione. (Fixed, ne riparliamo tra un bel po' di anni)

  • Lavoro: non salterò come annunciato precedentemente, le cose sono più stabili (anche se dubito duri a lungo), ma spese che devo affrontare per la macchina e altre cose mi hanno azzoppato, i progetti verso i quali volevo investire le mie energie (e anche parte dei miei risparmi) sono sfumati. In definitiva raccolgo il consiglio di chi mi ha detto di prepararsi ad avere un atterraggio accessibile, anziché lanciarmi nel vuoto. Certo rimarranno i rimpianti, del non avere tempo libero a sufficienza, di non fare "cose da giovani" quali esperienze di lavoro all'estero e viaggi, ma non essendo sicuro che comunque farei queste cose, per ora va bene così. Il fastidio più grande è dovuto al fatto che le poche e frammentate ferie che avrò, saranno sempre i punti dove tutto quello che si è accumulato dovrà essere svolto, dandomi poco riposo e poche opportunità di muovermi.
  • Vita varia: letture molto lente, cultura che se ne va a rotoli, non so da quanto tempo non entro in un museo, ma il tempo è sempre poco e l'ossessione che ho per il risparmiare mi limita molto in queste cose... L'alimentazione è molto più ordinata e completa di una volta, ma permangono i problemi allo stomaco; anche se sono certo che siano prevalentemente di origine psicosomatica, i disordini occasionali infieriscono, la pessima masticazione, nervosa e incontrollabile, ancor di più... per fortuna fumo e bevo alcool un quarto rispetto ad una volta! Il sonno non ne parliamo, continua ad essere una tortura; la testa sembra più positiva e stabile di una volta ma devo lavorarci molto, soprattutto per quello che riguarda la mia sfera relazionale, affettiva e con gli altri esseri umani.
In definitiva tante insoddisfazioni, qualche piccolo traguardo raggiunto, impellente il bisogno di impegnarsi maggiormente, ma come sempre il tempo è poco e la stanchezza tanta.