giovedì 9 giugno 2011

-7

Chi forse lo sa già, chi no, ma tra una settimana partirò per un viaggio solitario in macchina con destinazione finale Spagna. Questo è pressapoco l'itinerario, come vedete una bella carrellata di chilometri (più di 5000); le tappe d'obbligo pre-spagna saranno Piacenza, per allenarmi e consolidare l'amicizia con il gruppo piacentino di parkour e Stoccarda, dove risiede un altro bel gruppo di tracciatori che ho avuto l'occasione di vedere a Milano e seguire sui loro vari spazi internet, dei quali mi affascina lo spirito e sono curioso di condividere esperienze di allenamento, approfittando di un evento locale che organizzano mensilmente. Niente tappa in Lisses invece, la culla di questa disciplina, così come niente giro della costa oceanica francese, come inizialmente programmato. Il semplice motivo è che mi allunga di 1000 km il percorso, a questo si sommano spese ulteriori di benzina, alloggio e giorni di permanenza in Francia, quando preferisco concentrarmi sulla penisola iberica... Di certo c'è il dispiacere per limitare quello che doveva essere un viaggio in Europa a quasi solo un paese, e ancor di più per non visitare la meta di pellegrinaggio del parkour, ma come mi è stato suggerito, non c'è alcun reale interesse ad andare a Lisses per poter dire di esserci stato o per "collezionare" gli spot, dato che la parte più importante sono le esperienze e le amicizie che si possono stabilire e queste richiedono un po' più di un paio di giorni. Essendo più realisti, c'è il rischio di ritrovarsi senza energie fisiche dalla guida e dagli allenamenti precedenti, nonché quello di doversi accollare i 30 € di ostello se non si riesce a trovare un altro paio di persone con le quali dividere le spese della stanza. Si può dedurre quindi che questo viaggio sarà un "parkour trip" solo nella prima parte, mentre in seguito si tramuterà in semplice turismo, con giornate in spiaggia, visite culturali, relax (necessario per riprendersi dalle ore che passerò in macchina) e possibilmente partecipazione alla movida spagnola. Se con questo mi avanzerà del tempo, improvviserò qualche allenamento serio, anche se la visione più probabile mi vedrà tentare goffamente flip sulla sabbia. In definitiva sarà un bel viaggio -spero "bel", di sicuro molto lungo da guidare- che cercherò di compiere più a cuor leggero possibile, anche se le premesse dalle quali è nato non lo fanno intuire. 

Non so esattamente a quando risale il mio desiderio di voler fare qualcosa del genere, probabilmente da sempre, ma so con certezza quando è esplosa la convinzione del volersi mettere in strada, pressappoco un mese e mezzo fa. Ero a letto, la ragazza mi aveva lasciato pochi giorni prima, la sera stessa l'ennesimo litigio con mio padre... la sensazione di essere intrappolato, di non aver alcun potere di controllo sulla propria vita era soffocante, da ciò cresceva il bisogno di fuggire, di cambiare aria per un po', di forzare gli avvenimenti per non ritrovarmi passivo nello svolgersi della mia vita. Inizialmente l'idea era molto più drastica, ovvero di organizzare un fuga in gran segreto e stare via il più possibile, senza organizzazione, con il solo bisogno di trovare un posto dove sentirmi in pace... poi decidendo di non limitare alle sole fantasie questo desiderio, ho iniziato a programmare il mio itinerario, e ovviamente il fenomeno si è ridimensionato. Innanzitutto ho dovuto fare i conti con le spese da affrontare, questo mi ha limitato a 3 settimane il tempo massimo in cui starò via e di conseguenza anche le tappe sono state modificate, poi il buonsenso ha fatto si che iniziassi ad avvertire i parenti per non destare preoccupazioni inutili, ovviamente dopo aver già progettato quasi tutto per non indebolire la mia convinzione, essendo sicuro che le parole per farmi desistere sarebbero state molte. 

Nonostante ora questo "famoso" viaggio in Europa appaia molto rimpicciolito, resta pur sempre un'impresa enorme ai miei occhi, considerato il fatto che non ho mai compiuto qualcosa di simili proporzioni in compagnia, figurarsi da solo! Le preoccupazioni vanno alle ore di guida che dovrò affrontare, al pericolo dei furti - molto frequenti in Spagna -, al fatto che non sono sicuro di poter trovare sempre alloggio, non avendo prenotato nulla essendo incerto dei giorni in cui mi fermerò in ogni tappa... Queste preoccupazioni poi sfociano nella paranoia, mi immagino autore di un maxi tamponamento mortale da qualche parte in Francia, accoltellato mentre dormo in macchina davanti un autogrill, in panne col motore fuso nel centro della Spagna, derubato di auto e bagagli a Granada, ucciso dal batterio killer degli ortaggi a Stoccarda e così via fino a sfociare in centinaia di altre varianti che passano dall'esilarante al macabro. Si potrebbe quasi dire che io voglia rinunciare a questa esperienza, in parte forse è così, ma ora come ora non posso tornare indietro, non tanto perché l'ho già detto a troppe persone e ho paura di fare la figura del codardo, perché ho già investito troppo denaro in questa avventura o perché sono testardo, il punto sta nella natura di questa mia scelta, sulla quale mi sono interrogato a lungo. Come già detto, fin da bambino avrei voluto compiere un'azione nella quale mettermi in gioco lontano da casa, il desiderio è cresciuto con l'adolescenza e da là ho già iniziato ad addentrarmi  in piccoli viaggi con qualche amico, qualcuno andato bene, qualche altro meno... Col tempo poi mi sono impigrito, le paranoie hanno preso il sopravvento e per me questa è l'occasione per sconfiggerle, o almeno morire provandoci. Si, non nascondo che la sensazione che questa consapevolezza di non poter tornare indietro abbia un tetro aspetto di suicidio rituale, un'impresa (per me) estrema in cui scelgo di concludere il mio male di vivere da qualche parte lontano da casa, ma dopo troppe fantasie sento quasi istintivamente che i tempi sono maturi, che se non lo faccio ora che sono senza lavoro e senza l'affetto più importante lo rimpiangerò per il resto della mia vita. Forse potrebbero esserci altre occasioni simili in futuro, ma difficilmente avrò la convinzione per compiere questo passo da solo; le paranoie le abbatto con l'organizzazione, sono informato e preparato ai rischi di essere derubato, sono abile nel arrangiarmi nel campeggio, ho la macchina controllata e tagliandata, ho programmato le tappe in modo tale da concedermi più riposo possible dalla guida... 

Come vedete è un'occasione per dare fiducia alle mie capacità e di questo ho un estremo bisogno adesso. Non so quali frutti coglierò in questa avventura, se riuscirò a stringere amicizie, a vedere paesaggi in grado di rapirmi, ad amoreggiare serenamente con qualche bella ragazza, a chiudere un cazzo di frontflip sulla spiaggia. Può darsi che non porterò a casa nulla del genere, ma se solo riuscirò a ritornare senza grossi intoppi, avrò una prova di validità di poter portare a termine qualcosa di grande, l'occasione di sentirmi "svezzato", più libero di muovermi verso la direzione che desidero; allo stesso modo se gli eventi si incastreranno negativamente, portare a casa nuove paranoie, una "sconfitta", una maggiore sfiducia verso le persone e soprattutto verso di me, sarà un fardello molto pesante e dal quale mi libererò con molta fatica.

Prego perché tutto vada bene, e mi auguro buon viaggio.

Nessun commento:

Posta un commento