Una distanza mentale più che geografica, se vogliamo dire.
In
parte alimentata dall'approccio al Brazilian Jiu Jitsu, cosa che mi ha
permesso di maturare più conoscenza di un
aspetto finora a me quasi totalmente sconosciuto: quello delle dinamiche
agonistiche della stragrande maggioranza degli sport, con le
federazioni, i diversi campionati e le relative conflittualità interne. Ultimamente proprio questo fattore mi ha fatto riflettere sulla
situazione attuale della nostra
disciplina.
La lontananza che ho sperimentato mi ha reso un osservatore, meno
coinvolto dalle dinamiche
in gioco e forse più libero che mai da bias a riguardo. Proprio sulla
base di queste osservazioni (pur sapendo che comunque il mio è un punto di vista parziale, legato alla mia percezione e non a dati oggettivi) voglio fare qualche considerazione che
cercherà di dare un panorama più distaccato possibile di come vedo la
nostra disciplina adesso. O dovrei dire sport.
Jam Krap / Gopk Padova 2009 |
Qual è dunque la mia percezione della comunità del Parkour?
Quella di una comunità da due diverse sfaccettature, in qualche modo simile a com'è sempre stato fin da quando ho iniziato, ma con valori e intenzioni diverse.
Una più "pura", legata all'outdoor (pur non disdegnando gli spot al chiuso), allo spingere l'aspetto di movimento oltre i confini attuali, settando nuove pietre miliari e standard, senza rinunciare all'esplorazione e alla creatività in relazione all'ambiente d'allenamento. Per quel poco che conosco la comunità degli skaters, apparentemente l'utilizzo degli spazi, i valori e le intenzioni sembrano essere più vicini culturalmente a questo mondo anzichè ad alcuna comunità originale di Parkour.
L'altra più "gym oriented", legata all'allenamento al chiuso o su strutture, ugualmente interessata a spingere i confini ma prevalentemente dal punto di vista acrobatico e inevitabilmente vicina alle competizioni FIG, se non ai diversi contest nel quale si ritrova spesso anche l'altro gruppo.
Notare che i confini tra queste due sfaccettature sono molto labili e che molti si trovano a cavallo tra queste, tuttavia la coesione sociale pare maggiore che in passato, in quanto unita dall'ammirazione assoluta per la performance di una certa entità.
Jam Krap / Gopk Padova 2009 |
Gli aspetti che identifico come positivi (o presunti tali) di questa comunità attuale sono:
- buona coesione sociale e inclusività
- minore ottica di pregiudizio tra le varie identità
- abbastanza ancorata alla visione outdoor
- tecnicamente qualitativa (sebbene spesso molto selettiva)
Quelli critici:
- problemi con il rispetto degli spazi d'allenamento e l'utilizzo degradato degli stessi (cosa vista purtroppo troppo di frequente con i propri occhi). Si salvano i gruppi più istituzionalizzati che fungono un po' da educatori a riguardo
- scarsa durevolezza del praticante medio (salvo selezione naturale)
- molto più al limite sull'aspetto di rapporto autoconservazione/performance
- vicinanza a dipendenze di varia natura
- prestigio sociale basato quasi solo sul risultato e sui "send" fatti
- senza un vero scopo al di fuori della performance e dell'eventuale ricerca del successo tramite questa
- troppa passività o praticanti "di contorno", spesso di solo pubblico ai forti
jam Padova 2019? |
Le ipotesi sono sempre un po' azzardate. La presenza come in ogni movimento di una corrente "conservatrice" e di una "progressista" porterà a nuove evoluzioni? O siamo arrivati alla fase di sedimentazione oltre la quale l'assenza di scontro, ma anche di una struttura sportiva tradizionale, farà propendere verso l'assoluta nicchia (un po' come Breakdance e Skate)? La nascita di futuri social media segnerà nuove direzioni come sempre stato finora?